Il caso
Corte Cassazione: dove eravamo rimasti
Corte di Cassazione: sentenza del 22 novembre 2022
Conclusioni
Il caso
Torniamo a parlare di criptovalute, facendo il seguito con un altro mio articolo, pubblicato in questo blog e che trovate al link qui sotto
https://www.michelapaolini.it/web/2022/12/28/criptovalute-una-vicenda-in-evoluzione/
Corte di Cassazione: dove eravamo rimasti
La Cassazione finora, era intervenuta, in materia, con due sentenze: la n. 26807 del 17/09/2020 e la n. 44337 del 30 novembre 2021.
Soprattutto nella sentenza del novembre del 2021 aveva affermato che la valuta virtuale, quando assume la funzione di strumento d’investimento e, quindi, di prodotto finanziario, va disciplinata con le norme in materia di intermediazione finanziaria (art. 94 ss. T.U.F.).
Corte di Cassazione: nuova sentenza del 22 novembre 2022
Con la recentissima sentenza del 22 novembre 2022 la Corte di Cassazione, sezione penale, torna ad esprimersi relativamente alla natura delle criptovalute.
Con la sentenza n. 44378/2022 la Suprema Corte afferma infatti che le criptovalute posseggono i caratteri dell’investimenti finanziario dall’impiego di capitali, all’aspettativa di rendimento (costituito nel caso di specie dalla corresponsione di altre monete virtuali che avrebbero permesso la partecipazione alla piattaforma), fino al rischio connesso all’investimento di capitale.
Tali caratteristiche ne farebbero dei veri e propri prodotti finanziari, con l’applicabilità del regime di offerta al pubblico disciplinato dagli artt. 94 e seguenti del TUF.
Conclusioni
Siamo in presenza di una vicenda nuova e in continua evoluzione, dove la giurisprudenza sta cercando di colmare il vuoto legislativo, con l’intento di tutelare il pubblico che utilizza valute virtuali.
Al momento, infatti, non è ancora delineato un quadro normativo consolidato, nonostante a livello europeo sia stato approvato il Regolamento MiCA (Market in Crypto Asset), non entrato, però ancora in vigore.
Scritto e pubblicato da avv. Michela Paolini | 11 gennaio 2023